LA FLORA
La flora del Parco nazionale del Gran Sasso d’Italia e Monti della Laga è estremamente varia a seconda della zona e della quota d’interesse: andando dalla parte sud-est della catena del Gran Sasso d’Italia, versante aquilano, verso la parte nord-ovest, versante teramano, troviamo un ambiente totalmente diverso. Infatti nella zona a sud-est i boschi sono presenti solo a quote relativamente basse e sono composti principalmente da pino nero e querce (zona di Castel Del Monte, Santo Stefano di Sessanio, Barisciano e San Pio delle Camere). Più in alto si trovano soltanto pascoli e solo nella zona di Fonte Vetica troviamo un piccolo tratto con alcuni abeti e betulle.
Le piante che possiamo tipicamente trovare dalle quote medie in giù sono cerri, roverelle, ornielli, maggiociondoli, meliselvatici, cornioli, genziana (davvero abbondante sul Gran Sasso sul versante aquilano e che rappresenta una specie protetta sebbene raccolta dai locali per produrre il famoso liquore alla genziana) e ginepro (anch’esso protetto e presente soprattutto sulla cima di Pizzo Cefalone). Nella zona alta e nella piana di Campo Imperatore il terreno presenta invece solo pascoli.
Nella zona più a nord del Gran Sasso, versante teramano, troviamo principalmente faggeti, con boschi sterminati che rendono la zona davvero suggestiva, soprattutto nella zona di Pietracamela, paesino situato ai piedi del Corno Piccolo, raggiungibile esclusivamente tramite la statale 80, se provenienti da Teramo, ovvero dal passo delle Capannelle provenendo da L’Aquila.
Tra gli alberi presenti troviamo alberi di tasso, agrifoglio, acero di monte, sorbo montano e numerosi nuclei di abete bianco. Esistono alcune specie di vegetali che meritano una menzione particolare: questi sono il salice erbaceo, la stella alpina dell’Appennino (piuttosto frequente sul Gran Sasso e che rappresenta una specie estremamente protetta), il ranuncolo magellense, la primula orecchia d’orso ma anche l’adonide curvata, il papavero alpino, l’astragalo aquilano, la soldanella alpina e l’anemone dell’Appennino.
Nella zona di Campo Imperatore e nella zona di Montecristo, durante l’autunno, è facile trovare il fungo prataiolo (Agaricus Campestris) molto ricercato nella zona. Esistono anche molte altre specie di funghi come i porcini e le morette tra i boschi che popolano l’intero parco. Sui Monti della Laga sono presenti numerosi boschi di faggi, abeti bianchi, querce, castagni, aceri, tassi, tigli, frassini, olmi, agrifoglio e rare foreste di betulle. Sono presenti anche orchidee rare come l’orchidea epipogio senza foglia.
LA FAUNA
L’area protetta è abitata anche da numerosi mammiferi e uccelli. La specie più interessante del Parco è rappresentata dal camoscio d’Abruzzo, ungulato endemico degli Appennini, che fino al secolo scorso aveva nel Gran Sasso la sua roccaforte. La persecuzione diretta dei “cacciatori di camozze” ne causò sul finire del ‘800 la scomparsa. Dopo cento anni il camoscio è tornato sul Gran Sasso grazie ad una riuscita operazione di reintroduzione (tra il 1992 ed il 1999) ed una popolazione che era stimata nel 2015 intorno ai 662 esemplari e nel 2018 in circa 1.000.
Nel territorio del Parco vivono altri grossi erbivori come il cervo (reintrodotto nel 2004) e il capriolo, ed il loro predatore per eccellenza, il lupo appenninico, che va ricostituendo piccoli branchi. Da qualche tempo fa apparizioni sporadiche anche l’orso bruno marsicano. Tra gli altri mammiferi sono presenti la volpe, il cinghiale, la martora, il gatto selvatico, il tasso, la faina, la puzzola, l’istrice e diverse altre specie di roditori. Alle quote più elevate, l’arvicola delle nevi, un piccolo roditore, è arrivato con l’ultima glaciazione e qui rimasto come relitto glaciale.
Tra gli uccelli troviamo rapaci rari come l’aquila reale, l’astore, il falco pellegrino, il lanario, il gheppio, il lodolaio e il gufo reale. L’avifauna più rappresentativa è quella delle alte quote, con le popolazioni appenniniche più numerose di fringuello alpino, spioncello, pispola e sordone. Sono presenti anche la coturnice, il codirossone, il gracchio alpino e quello corallino, con popolazioni numericamente rilevanti su scala europea. Sono stati avvistati dagli abitanti del luogo anche diversi esemplari di airone nei pressi del lago di Campotosto e nel comune di Crognaleto.
I pascoli, le aree più in basso e i coltivi tradizionali ospitano specie come l’ortolano, la cappellaccia, il calandro, la passera lagiae l’averla piccola, forse meno vistose, ma estremamente interessanti sotto l’aspetto biogeografico ed in rapido declino in Europa.
Le praterie di quota sono invece l’habitat ideale per la vipera dell’Orsini, un piccolo serpente che si nutre di insetti, presente con la più consistente popolazione nazionale. Tra le altre specie di serpenti sono da ricordare il colubro di Esculapio e la Coronella austriaca. Interessante il popolamento di anfibi, con endemismi appenninici quali la salamandrina dagli occhiali e il geotritone, abitante delle grotte. Sui Monti della Laga è molto localizzata la presenza della Rana temporaria e del tritone alpestre, che in tutto l’Appennino centro-meridionale, oltre che nel Parco, si possono osservare solo in una ristretta area della Calabria. Sono presenti anche i tritoni: crestato e comune.